Esperto in progetti di comunicazione,
Strategie di webmarketing e di video.
Autore del libro:
"Video Marketing Strategico"
Video Marketing: i trend da non perderti nel 2019
Scritto da Antonio Meraglia il 16 Gennaio, 2019
Il motto dei trend digital del 2019 è “Video marketing is king”. A confermarlo sono stati i dati pubblicati da Kepios Analysis che sottolineano come nel 2018 gli utenti che – ogni mese – hanno utilizzato YouTube sono stati più di 1.500 milioni, portando la nota piattaforma di condivisione video ad essere il secondo sito più visitato in assoluto lo scorso anno.
Si tratta di numeri sorprendenti e che sottolineano come, ancora una volta, una buona strategia di video marketing possa fare la differenza per incrementare la brand awareness e creare contenuti che l’utente desideri condividere con i propri contatti. Vediamo quindi, nel dettaglio, quali sono – secondo me – i trend 2019 per creare video efficaci.
Vlogging
È un termine di cui si sente spesso parlare, ma cosa si intende esattamente per vlogging?
Per fare chiarezza, è necessario, prima di tutto, capire che vlog è una parola composta (video+blog) che indica una forma di diaristica online utilizzata dagli YouTuber per diffondere contenuti. La caratteristica principale dei vlog è quella di documentare un’esperienza o fornire consigli che intrattengano con originalità e schiettezza, portando l’utente a dare più credito al contenuto del video.
È proprio nell’onestà che risiede la forza del vlog: in questo tipo di video marketing non c’è trucco, non c’è inganno e il montaggio è ridotto al minimo e gli effetti speciali sono banditi. Ma attenzione a prendere questa essenzialità come scusa per creare video di qualità mediocre, perché una cattiva illuminazione o un audio distorto vengono puniti dagli utenti con poche visualizzazioni.
Fenomeno del “doppio schermo”
Il fenomeno del doppio schermo – in inglese second screen – descrive l’atteggiamento dell’utente che accende la televisione o il computer per guardare un film e nel frattempo utilizza il proprio cellulare. Si tratta di un’abitudine sempre più diffusa negli ultimi tempi, tanto che le statistiche riportate da Mediavision parlando di picchi di addirittura il 77%. Che si tratti di controllare le ultime foto postate su Instagram o leggere le reazioni Twitter di qualcuno che sta guardando lo stesso programma televisivo, il fenomeno del doppio schermo sta diventando diffusissimo anche in Italia.
Cosa significa questo per chi fa Video marketing? Vuole dire dover progettare contenuti che sappiano catturare l’attenzione dello spettatore entro i primi 8 secondi, quando il calo di interesse rischia di far chiudere il vlog.
Facebook Vs Instagram
In termini di cifre, Facebook – nonostante lo scandalo Datagate – si conferma la piattaforma più visitata nel 2018, con più di 2.000 milioni di utenti mensili circa un quadruplo di quelli di Instagram. Questo secondo social network della famiglia di Zuckerberg presenta un elemento di difficoltà più elevato per chi – come me – lavora nel settore del video making: il “fattore “stories”. Si tratta di video dalla durata limitata (massimo 15 secondi) che possono essere visualizzate solo entro 24 ore dalla loro creazione per poi scomparire, salvo poi essere salvate nell’archivio personale di ciascun utente.
La possibilità di creare questi brevi vlog è presente sia su Facebook che su Instagram, tuttavia è sulla seconda piattaforma che le Stories presentano più funzionalità e possibilità di personalizzazione: chi non ha mai provato i filtri con la faccina del cane o il “filtro bellezza”? Per non parlare della possibilità di coinvolgere i propri followers sottoponendo loro sondaggi e quiz, con notevoli risultati in termini di brand engagement.
Video Ads
Quando si parla di Ads c’è sempre una gran confusione: ecco perchè bisogna cominciare con una definizione. Si possono definire Video Ads tutte le attività di promozione a mezzo video, anche se nella realtà dei fatti esse possono assumere forme differenti – soprattutto sul web, che offre una varietà di canali social attraverso i quali raggiungere l’utente. Il contenuto video può essere sottoposto allo spettatore come pop up all’apertura di una pagina, oppure – più frequentemente – può essere inserito prima di un contenuto di YouTube.
Per sfruttare al meglio questo trend devi sapere che esiste la possibilità per l’utente di skippare il video – dopo un certo numero di secondi, ovvero di interromperne la visione – per tornare a ciò che veramente stava cercando.
Come fare quindi a catturare l’attenzione dello spettatore in così poco tempo? Il trucco consiste nel giocare la carta dello storytelling: iniziare a raccontare una storia che lo spettatore trovi così coinvolgente o così vicina ai propri interessi da volerne conoscere il finale, finendo spesso per ri-condividere il video con i propri contatti social.